Il nostro contributo alla pubblicazione Dimensioni dello smart working
EquALL firma un contributo del volume Dimensioni dello smart working in uscita in autunno 2022 per i tipi dell’Editore FrancoAngeli srl.
Il capitolo, intitolato “Perché parlare di Smart Working in un’ottica di genere?” intende investigare la questione da una prospettiva di genere. Prima della pandemia, il lavoro da remoto – fenomeno marginale nel contesto professionale – veniva solitamente considerato come strumento di bilanciamento vita-lavoro e prevalentemente connotato come femminile con tutte le implicazioni che ciò comporta, per favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e le prospettive di carriera, facilitandone l’organizzazione in un modo più consono alle esigenze individuali e familiari. Le donne, soprattutto se madri, tendono infatti a valutare positivamente il lavoro da remoto che, idealmente, consentirebbe loro una più agevole integrazione tra la dimensione familiare e professionale. Tuttavia, il lavoro a distanza può portare alla fossilizzazione di una divisione tradizionale dei ruoli all’interno delle famiglie, con effetti controversi, tanto in termini di benessere, quanto di produttività e quindi di prospettive di sviluppo professionale delle donne. A conferma di ciò, molti studi hanno mostrato che durante il lockdown, le responsabilità domestiche e di cura delle donne sono aumentate e ciò ha riguardato anche quelle che hanno continuato a lavorare da remoto.
Alla luce anche della legislazione in divenire, EquALL cerca di dare un risposta al doppio interrogativo. Come lo smart working impatta la dimensione del lavoro femminile, nella prospettiva di carriera e nel contesto sociale e familiare? In che modo ripensare la formula dello smart working, riportando al centro del dibattito pubblico la questione di genere, in modo che anche questa modalità lavorativa possa concretamente favorire la crescita dell’occupazione al femminile?