The Other Half of Next Generation EU
Seguendo le linee guida dell’UE, il Piano nazionale italiano per la ripresa e la resilienza (PNRR) assegna circa il 40% del pacchetto totale di finanziamenti alla transizione verde (68,6 milioni) e oltre il 20% alla transizione digitale (50 milioni).
Nella maggior parte del mondo occidentale, i lavori delle donne sono più concentrati in alcuni settori (istruzione, attività sociali, piccolo commercio e servizi) che non in altri, come quelli legati alle discipline Stem (acronimo inglese di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).
Questo dato è particolarmente preoccupante per l’Italia, dove la differenza tra il tasso di occupazione degli uomini e quello delle donne è vicino al 20 per cento: il 68 per cento degli uomini italiani è occupato contro meno della metà della popolazione femminile italiana.
Grazie al lavoro di un gruppo di persone collegate alla campagna “Half of It”, il 22 gennaio 2021 la Commissione Europea ha inserito, per la prima volta, i principi di gender budgeting, la richiesta di valutazioni di impatto di genere e alcune raccomandazioni per raccogliere dati disaggregati sul genere nelle “Linee guida per l’attuazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza”.
Il nostro progetto – The Other Half of Next Generation EU: climate, digital and gender equality – si concentrerà su uno dei due settori in cui si concentra la maggior parte delle risorse del PNRR – la transizione verde e/o digitale – e dove, potenzialmente, la creazione di servizi e occupazione femminile è, a prima vista, il più basso.
Il suo scopo è affrontare le potenziali esternalità negative derivanti dal concentrare così tanti finanziamenti in settori così ghettizzanti rispetto al contributo femminile, in un’occasione per iniziare a lavorare sulla parità di genere senza ricorrere ai più classici fondi “per sole donne”.
Il nostro obiettivo, dunque, è identificare i membri selezionati della pubblica amministrazione e/o delle imprese chiave che attuano il Piano italiano per la ripresa e la resilienza per assicurarsi che comprendano, valutino e prevengano i possibili effetti negativi del piano in termini di uguaglianza di genere.
Fornire loro strumenti chiave sul bilancio di genere in modo che possano organizzare la propria spesa e adottare criteri di finanziamento e di gara che possano garantire che una quota rilevante dei finanziamenti PNRR abbracci concretamente l’equilibrio di genere.
Pertanto, questo progetto si concentra su un orizzonte temporale specifico, con l’obiettivo di influenzare la pianificazione della Next-Generation EU per il 2022 e il 2023.
L’impatto del progetto potrà essere misurato in questo modo: in Italia, attualmente, il gender mainstreaming – ossia quel processo che consente di comprendere meglio le cause delle disparità tra donne ed uomini nelle nostre società e di identificare le strategie più adatte a combatterleè per lo più raccomandato e solo di rado è richiesto dalle autorità pubbliche. Per i settori che andremo a indagare nel progetto, miriamo a valutare in che misura le valutazioni di impatto di genere e il bilancio di genere diventeranno strumenti conosciuti e sempre più implementati dai principali responsabili politici e attori privati.