Flashmob per “le misure che contano”

Roma – Il 15 novembre, giornata europea della parità salariale, l’associazione EquALL insieme a BASE Italia, Comitato Ventotene, Libera di Abortire, Pari Merito, Period Think Tank, Road to 50, The Good Lobby, Tocca a Noi scenderanno in piazza a Roma con un flashmob intitolato “Le misure che contano” per protestare contro la discriminazione salariale, di genere e generazionale che continua a crescere in Italia, fanalino di coda a livello europeo e mondiale,

con gravi conseguenze economiche, sociali e culturali. 

In Italia le donne lavorano fino a 46 giorni gratis e guadagnano in media 8000 euro l’anno in meno rispetto ai loro colleghi uomini, come confermano anche i recenti rapporti di Eurostat e INPS.  Diversamente da dati precedenti che stimavano il divario salariale al 5%, ponendo l’Italia in buona posizione rispetto alla media europea, il nuovo rapporto INPS ha chiarito come in realtà questa cifra fosse falsata in quanto si riferiva principalmente al pubblico impiego e a contratti di livello più elevato. L’INPS ha inoltre rilevato il divario rispetto alle tipologie di contratto, mettendo in evidenza che le donne lavorano molto più spesso con incarichi part time e con pause più lunghe. 

Anche dal punto di vista dell’economia, la situazione rimane preoccupante. L’occupazione femminile è in continuo calo, rendendoci così il peggior Paese d’Europa. Per i giovani le prospettive non differiscono di molto: negli ultimi anni il divario salariale tra under 35 e over 55 è cresciuto del 15%, insieme a precarietà e povertà.

“Dati alla mano, in termini di parità di genere l’Italia è in peggioramento, malgrado la prima Premier donna.  Quest’anno ha perso ben 24 posizioni nel Global Gender Gap Index del World Economic Forum, che include anche i settori della politica, della salute e dell’istruzione. Per questo il 15 novembre scenderemo in piazza insieme ad altre associazioni attive in vari settori per chiedere le “misure che contano” a garantire maggiore equità, trasparenza e pari opportunità per giovani e donne” spiega Costanza Hermanin, Presidente di EquALL.

Le associazioni sottolineano inoltre come il gap salariale sia in realtà il sintomo di disparità più profonde legate all’organizzazione sociale e cultura, come i divari pensionistici tra generi e generazioni, molestie sui luoghi di lavoro, mancanza di donne nella politica locale e nazionale e la mancanza di tutele alla salute femminile causata dall’inadeguatezza dei consultori. 

Per informazioni e contatti: Eugenia Aguilar Jáuregui: eugenia.aguilar76@gmail.com, Cell: 3209448151